Come diventiamo unici e irripetibili
Dell'unicità.... e di ciò che ci gira attorno
Ciao!
In questa lettera ti parlo di come tu sia un pezzo unico, irripetibile, ineguagliabile.
Apro con una citazione attribuita a Frida Kahlo che riflette il suo spirito e la sua prospettiva sulla vita. Frida Kahlo, pittrice messicana nota per i suoi autoritratti intensi e iconici, ha vissuto una vita segnata da dolori fisici, problemi di salute e relazioni complesse. La sua arte spesso esplora il suo mondo interiore, le sue emozioni e la sua identità.
“Ero solita pensare di essere la persona più strana del mondo ma poi ho pensato, ci sono così tante persone nel mondo, ci dev’essere qualcuna proprio come me, che si sente bizzarra e difettosa nello stesso modo in cui mi sento io. Vorrei immaginarla, e immaginare che lei debba essere là fuori e che anche lei stia pensando a me. Beh, spero che, se tu sei lì fuori e dovessi leggere ciò, tu sappia che sì, è vero, sono qui e sono strana proprio come te.”
Frida Kahlo scrisse questo come risultato di specifiche esperienze di vita.
Potrebbe sembrare una citazione appartenente a tutti noi e certo, in qualche misura lo è, ma la sintesi di Frida Kahlo è il risultato di un’esperienza specifica che la trasformò profondamente.
Frida Kahlo è nata il 6 luglio 1907 a Coyoacán, una piccola città nei sobborghi di Città del Messico, Messico. Fin da giovane, Frida ha mostrato un interesse per l'arte e la cultura messicana. Nel 1925, all'età di 18 anni, subì un grave incidente d'autobus che ha avuto un impatto significativo sulla sua vita. Le ferite subite in quell'incidente avrebbero influenzato la sua salute per il resto della sua vita.
La giovane Frida stava viaggiando su un autobus con alcuni amici quando l'autobus fu coinvolto in una collisione con un tram. Questo incidente ebbe conseguenze gravi sulla sua salute e sulla sua vita.
Le ferite più significative che Frida subì includono:
Fratture alla colonna vertebrale e alla pelvi: Frida riportò diverse fratture vertebrali e una frattura della pelvi. Queste lesioni avrebbero causato dolore cronico e difficoltà di movimento per tutta la sua vita.
Trauma addominale: Frida ebbe anche gravi lesioni all'addome, tra cui la perforazione dell'utero. Questo causò problemi di fertilità e la necessità di sottoporsi a numerose operazioni chirurgiche.
Piede fratturato: Uno dei piedi di Frida subì una frattura durante l'incidente, e questa lesione causò ulteriori disagi e dolore.
A causa dell'incidente d'autobus, Frida subì numerose operazioni chirurgiche e visse con dolori cronici per gran parte della sua vita. La sua salute precaria contribuì al carattere intenso e spesso tormentato della sua arte.
A causa di queste ferite, Frida Kahlo dovette sottoporsi a numerosi interventi chirurgici nel corso della sua vita, affrontando lunghe degenze ospedaliere e periodi di riabilitazione. Il dolore fisico costante e le sfide legate alla sua salute influenzarono profondamente la sua arte, e molti dei suoi dipinti riflettono il suo vissuto personale, la sofferenza fisica e le sue emozioni intense.
Proviamo, alla luce di queste notizie a riscrivere la citazione di Frida:
“Ero solita pensare di essere la persona più strana del mondo ma poi ho pensato, ci sono così tante persone nel mondo, ci dev’essere qualcuna proprio come me, che si sente bizzarra e difettosa nello stesso modo in cui mi sento io. Vorrei immaginarla, e immaginare che lei debba essere là fuori e che anche lei stia pensando a me. Beh, spero che, se tu sei lì fuori e dovessi leggere ciò, tu sappia che sì, è vero, sono qui e sono strana proprio come te.”
La citazione suggerisce che Frida Kahlo si è sentita, a un certo punto, isolata e diversa, ma ha trovato consolazione nell'idea che ci fossero altre persone nel mondo che condividevano sentimenti simili di stranezza e imperfezione. Questo senso di connessione umana attraverso le esperienze condivise è un tema ricorrente nella vita e nell'opera di Frida Kahlo.
Frida quindi non arriva al suo pensiero, sintetizzato perfettamente in questa sua citazione, così, filosoficamente, meditando sulla vita. Si, certo, ella medita e lo fa profondamente, ma grazie all’esperienza che segnò tutto il resto della sua vita: l’incidente in autobus.
A cosa serve l’esempio di Frida Kahlo?
Capiamo da questo che l’esperienza, lo scorrere della vita attraverso le azioni che si compiono quotidianamente, ci trasformano, o almeno possono farlo.
Già la nascita non ci catapulta in questo mondo uguali. I genitori, gli avi, i geni, gli status socio-economici, i luoghi della Terra in cui capiti, ecc.
Quello che Frida ci lascia come testimonianza è che senza un’impronta profonda nel vivere…senza questa impronta è più difficile capire chi sei e che stai facendo qui.
A qualcuno succede attraverso un trauma fisico personale, a qualcun altro attraverso eventi dolorosi nati dalla sofferenza di persone care vicine. Altri ancora, spendono tempo e sforzi per rincorrere il limite, per cercare di andare oltre al fine di capire/ o di trovare…qualcosa. Altri poi non cercano affatto ma comunque la vita li segna, prima o poi, in qualche modo.
Insomma come la sensazione, dentro, che esiste un cancello, una porta chiusa, tra noi e un altro mondo, tra noi e un’altra parte di noi. Un varco che ha le sue regole, che chiede delle esperienze che hanno tutte in comune un elemento: l’intensità.
Che tu le percepisca come negative o positive non è il punto principale. Il punto primo è l’intensità.
Va da sé che siccome è più facile provare grande intensità nel dolore che nella gioia, in questa Terra, spesso le esperienze di grande cambiamento offrono sofferenza per dare risultati profondi e duraturi. Un’altro aspetto è che l’intensità oltre un certo limite fa male, non importa se parte da un aspetto felice. Arriva un momento in cui tu non ce la fai più a sostenere l’intensità ed inizi a stare male.
Per questo allenare l’intensità è una ricerca obbligata, se non vuoi soffrire troppo, nonostante la tua ricerca.
Se ti alleni infatti, ti abitui…il tuo essere impara a capire che una certa intensità di una certa situazione è buona per la tua trasformazione, anche se in quel momento specifico stai male. Così come impara a capire che magari, un’altra esperienza fa male in quanto stai sbagliando direzione. La puoi usare per rimetterti su un tuo più corretto sentiero. Lo capisci solo vivendo, provando, inciampando, rialzandoti e non mollando mai.
Nella mia ultima lettera, prima di questa, parlo di un dolore profondo, che mi è durato una ventina di giorni, forse un mese.
Quel dolore, profondo, a livello del torace ma oltre il corpo, oltre il cuore e i polmoni, in qualcosa che ci può piacere chiamare anima e che semplicemente è un luogo “altro” che non fa parte del corpo, delle emozioni, dei pensieri. Potrei dire certo che è “ESISTENZIALE” per dare un connotato in base alle 4 aree base della RE-EVOLUZIONE UMANA
E’ spirituale? Non lo so. Credo sia profondamente umana come esperienza.
Solo lasciandola lavorare, come scavando all’interno del mio torace…lontano, dentro, profondamente…solo dandomi il permesso di soffrirla, ha potuto lavorare. Ora è ancora lì, so che non ha terminato, ma mi sta lasciando un pò di tregua. Io mi alleno ogni giorno per comprendere di più in questa intensità. Lo faccio con il corpo, allenandomi, lasciando andare le mia emozioni, cercando di studiare, imparare cose nuove con la mia cognizione e affidandomi completamente alla navigazione della Vita.
Frida Kahlo è un esempio importante di un compimento attraverso l’intensità. Un’intensità sofferta e improvvisa che le ha cambiato al vita per sempre.
Un’intensità che ognuno di noi può cercare di avvicinare, di accarezzare almeno un po’, per avvicinarsi….a cosa?
To be continued….