"Palestre di Consapevolezza"
4 Macroaree nei processi di acquisizione della conoscenza
Ciao!
In questa lettera di Re-Evoluzione Umana, voglio raccontarti qualcosa di apparentemente complesso, con parole semplici.
La palestra mi richiama al vecchio “ quadro svedese” e alla ginnastica. In questo articolo ti propongo una palestra con tanto di quadro per allenare la tua consapevolezza sui processi che regolano la conoscenza
Ken Wilber per tutta la sua vita di persona adulta ha cercato di trovare una strada unificante i diversi processi che portano le persone a conoscere il mondo. Perché, come potrai intuire e sperimentare ogni giorno della tua vita, non vi è un solo modo di divenire conoscenti delle cose.
Ci sono gli scienziati, che vanno particolarmente di moda oggi, a provare a dare una voce dominate sul paesaggio delle conoscenze. Ma per fortuna tu conosci il mondo in diversissimi modi, spesso difficilmente avvicinabili tra loro.
Conosci il mondo là fuori, attraverso quello che mangi, i gusti, gli odori, che seppur siano razionalizzabili, classificabili dalla biologia, allo stesso tempo sono un patrimonio sensitivo tuo, unico, irripetibile, soggettivo. E cosi’ ancora potremmo dire che come ti avvicini a certi cibi e bevande, il modo che hai di masticare, di sorseggiare, il tipo di cibi che prediligi dipende da una serie di fattori che oltre ad essere tuoi unici sono anche “unicamente” di gruppi di persone. E’ quello che succede quando nasce una cultura di qualcosa: è perché c’è una condivisione di sensazioni, credenze, valori, a volte solo convinzioni, tra più persone. Quando poi un cibo o delle bevande divengono di patrimonio comune, diviene necessario regolamentare come si distribuiscono, come si vendono ecc. questi prodotti.
Si incomincia a comprendere che:
la conoscenza, l’intuizione e la percezione delle proprie intime esperienze personali rispetto a quello specifico avvenimento, segue una strada diversa da…
la conoscenza delle leggi fisiche, biologiche. Questa riguarda le leggi che l’umanità conosce e che ha scoperto nel corso della storia. Attraverso queste regole qualsiasi essere umano può avere delle informazioni su un oggetto, una persona o altro grazie a dati oggettivi e quindi facilmente condivisibili.
La conoscenza delle arti, della letteratura, delle tradizioni di una famiglia o di un popolo, certo possono essere descritte oggettivamente, ma l’esperienza di essere una persona appartenente ad una collettività legata a determinati valori, credenze, culture ecc. ha un sapore esperienziale, che esiste nel momento in cui sei immersa/o in quella cosa.
D’altra parte le società, i gruppi di persone riguardano lo studio dei sistemi complessi e adattativi, dele società, delle economie, della finanza, della politica ecc. Queste materie possono in buona misura essere oggettivate con delle formule matematiche, con algoritmi non lineari specifici per i sistemi all’interno dei quali vi sono altri sistemi ed anche persone.
Ecco, il nostro Ken Wilber ha fatto questo:
ha provato - con un discreto successo - di mettere insieme in un’unica visione, in un’ unica teoria, queste quattro macro aree dei differenti processi di acquisizione della conoscenza.
Qui non desidero approfondire più di tanto. Usciranno alcuni video sul mio canale YouTube su questi argomenti, in cui approfondirò diverse tematiche riguardo la conoscenza. Tematiche che guidano lo sviluppo dell’intero canale oltre che l’area cognitiva in particolare.
Qui voglio restare il + semplice possibile. Questi 4 quadranti sono tutti necessari per conoscere il mondo, che tu lo sappia o meno, che tu lo comprenda o meno. Oggi assistiamo ad uno sbilanciamento potente e forse potremmo anche dire “pre-potente” verso i due quadranti di destra: il numero 2 ed il numero 4. Là dove esiste il mondo oggettivo, quello esteriore: quello dei dati.
Oggi tutti noi, come individui e come popoli, come masse, siamo particolarmente osservati, compresi ed anche controllati grazie alla scienza che poi produce tecnologia. La cultura, che appartiene al terzo quadrante porta in sé una importante parte di gruppi di persone che si riconoscono unicamente nel dato, trasformando il mondo della musica, della letteratura, delle arti in genere, in un piano bidimensionale in cui lo spazio per la creazione soggettiva, quella del primo quadrante, è sempre più piccolo, rosicchiato ora dopo ora da tecnologie unificanti e appiattenti la singola figura umana. Mi si potrà obiettare che molta tecnologia favorisce questo: la spinta individuale. Io stesso, scrivendo questo articolo sono su una piattaforma social - Substack - resa possibile dal web, dal computer, dai satelliti ecc. Vero!
Ma vedi la tecnologia è di per sé neutra: è l’uso che ne facciamo a fare la differenza. Ancora prima, sono gli intenti che nutriamo a fare la differenza su quale tecnologia privilegiamo costruire.
Vedi, Ken Wilber è considerato da alcuni come l’Einstein nel campo della filosofia della conoscenza e dell coscienza. Perché in questa teoria unificante che egli ha chiamato
AQAL: All Levels All Quadrants: tutti i livelli e tutti i quadranti…
Insomma come per la fisica una “teoria del tutto”
In questa teoria, in modo equilibrato si ridà la possibilità che oggi più che mai è fondante, di osservare l’individuo - 1° Quadrante e la collettività 3° Quadrante, attraverso i suoi mondi interiori. Attraverso vie che sono interne e quindi esplorabili e valutabili con differenti unità di misura dalle vie che possiamo mettere nei due quadranti di destra: quelli oggettivabili, della relazione osservabile direttamente con il mondo.
I due quadranti di sinistra: I MONDI INTERIORI
Questi spazi percettivi sono primariamente individuali e, grazia a questo, per alcuni elementi in comune divengono poi…anche collettivi.
Se non ci fosse il primo quadrante, non esisterebbe neanche il terzo. Questo spazio di elaborazione della vita, così personale, singolare, offre molti punti di appiglio alla critica dai fautori delle scienze ad ogni costo. Dimenticando così, che se anche il più rigoroso degli scienziati fosse sempre com’è in laboratorio, non riuscirebbe a gustarsi i cibi, a fare l’amore, a godersi una buona vacanza, perché sarebbe occupato a tradurre eventi appartenenti anche al primo quadrante senza di questo e magari anche con poche informazioni del terzo quadrante o nulle addirittura. Così occupato a cercare di osservare la sua esperienza solo con gli occhi esteriori e oggettivabili. Credo una vita insopportabile.
Ti voglio lasciare in questa mia lettera con un invito.
Il primo quadrante è il luogo in cui risiedi tu, il tuo essere più profondo, unico e irripetibile. Lì risiede il più grande veleno per la società postindustriale e transumana. E’ per questo che in questo periodo storico si sta cercando di annullarlo quel quadrante. Ed è per questo che relativamente al qui ed ora è il più importante.
Tutti i miei sforzi in RE-EVOLUZIONE UMANA sono volti a fare accendere nuovmente la luce fievole di quel quadrante. Certamente assieme agli altri tre, ma sapendo che il primo quadrante in ognuno di noi ha il potere di cambiare la cultura collettiva del terzo quadrante e questo ha il potere di influenzare il come si conduce la scienza e nel come e a quali fini si costruisce la tecnologia.
Il primo quadrante è certo anche il quadrante dei pazzi, di coloro che hanno annullato la capacitò di condividere esperienze comuni iprtrofizzando mondi personali, unici e a volte incomprensibili.
La promozione di una cultura che si prende cura del tuo mondo personale come del giardino + prezioso dovrebbe essere un “MUST” , un faro attraverso cui dirigere il mondo verso nuovi orizzonti.
re.evoluzione.umana@gmail.com è il luogo in cui mi puoi contattare per maggiori approfondimenti.
Alla prossima
Andrea