Ciao!
Alla luce di quanto è deflagrato nelle cronache di metà febbraio 2024, sulla strage in famiglia organizzata dal marito con la complicità di altre persone.
Massimo Carandente, 50 anni campano ha ucciso la moglie e i suoi due figli dopo ore di torture indicate quali esorcismi contro il demonio.
Una telefonata ai carabinieri, reo confesso, l’omicida, appartenente ad un gruppo di estremisti religiosi ha compiuto, attraverso questi atti efferati, incredibili per il loro estremismo, l’ultimo grande atto per la regia del Male. Uccidere la propria famiglia nel tentativo di liberarli dal demonio; ha messo in scena un grande atto del dramma umano in cui il demonio, Satana, ha potuto compiere un’altra delle sue opere indisturbato. Nel nome de bene il male si è espresso benissimo, mostrando a tutti la sua capacità di infilarsi nella mente umana, nel manipolarla al punto da permettere la follia.
Questa la cronaca.
Voglio usare questo spunto crudo, efferato, estremamente violento, per raccontarti di come sia possibile che questo accada.
I meccanismi base:
Le Credenze ed i Valori - La mancanza di riferimenti - Il degrado cognitivo-emozionale e comportamentale
Ho fatto due video su questo tema, di cui ti metto qui il link per andare a vederli.
Quando la setta si nasconde in gruppi sociali riconosciuti ed approvati
La mia esperienza personale in una setta: come ne sono entrato e come ne sono uscito
Le credenze ed i valori sono temi fondanti i comportamenti umani. I valori si pongono come più stabili ed elevati delle credenze a livello sociale, ma sono proprio le credenze a condizionare anche i valori spesso e volentieri.
Sia le credenze che i valori sono accomunati dai medesimi meccanismi. Vi è un livello cognitivo, razionale, superficiale, in cui vi sono dei cartelli, delle rappresentazioni cognitive, logiche di questi.
Sotto però, nella parte non più consapevole né conscia, albergano i substrati cognitivo-comportamentali legati alle emozioni primarie, che controllano dall’inconscio individuale e collettivo determinati moti dell’animo umano. Proprio per questo è così difficile togliere, modificare o anche solo provare ad affrontare determinate credenze e valori. Siamo dominati da meccanismi sociali e non solo individuali. Siamo sotto continua pressione di spinte a comportamenti appartenenti a più individui, a gruppi. Inizia con la famiglia e poi si estende alla scuola, al lavoro, alle amicizie ecc.
Quando i valori a livello sociale sono in una fase storica di grande trasformazione, essi trasudano altrettanta instabilità ed incertezza. In questa incertezza si infilano volentieri credenze folli, deflagrazioni di pulsioni collettive tenute prima a bada dai vecchi valori ed ora libere di esprimersi nella loro indifferenziata follia. Una specie di magma emotivo, cognitivo ed anche esistenziale che ama esprimersi nei casi più estremi attraverso la distruzione dei corpi delle persone, delle loro vite, a tutti i livelli. Il modo in cui questo accade, che sia attraverso le sette, le guerre od omicidi singoli, dettati da follie del momento, denuncia lo stesso tema: la fragile terra emersa della certezza si sgretola ed il magma della pulsione indifferenziata, primitiva, incontrollata, esce e prende la forma che le menti umane le danno. Forma che si esprime attraverso capi politici di governi ed agisce in sanguinose guerre locali. Per fare due esempi di attualità: il conflitto russo-ucraino e quello israelo-palestinese ad esempio per tutti gli altri.
I femminicidi rimbalzati alle cronache di cui quello di Giulia Cecchettin sono l’esempio più risonante degli ultimi tempi a livello di relazione di coppia. Un evento, quello di Giulia, divenuto simbolo di valori opposti a seconda di differenti gruppi sociali, proprio a riprova di quello che scrivo e che ti sto dicendo. Il movimento sociale in direzione di forti cambiamenti che lascia spazi alla follia incontrollata dell’inconscio non più allacciato ad una razionalità solida e più permanente. Immagina la crosta terrestre che si apre come durante un terremoto oppure un’ eruzione vulcanica, in cui il suolo si apre per fare fuoriuscire la lava. Quella lava racchiude tutto il potenziale, senza un bene o un male, o meglio comprensiva di tutti i beni e mali possibili, ma indifferenziati. Sei tu, sono io, siamo noi a differenziarli, a renderli definiti e definibili attraverso proprio il valore che gli diamo, attraverso ciò in cui crediamo o non crediamo.
Ti metto un riferimento a due video che ho pubblicato sul mio canale YouTube, che trattano il rapporto tra conscio ed inconscio
Così per le sette, per tutti i gruppi sociali degradati ed affetti da psicopatologie di gruppo, in cui i singoli si muovono come telecomandati da una regia invisibile, che però c’è - sempre- da qualche parte. Una regia che al 99% delle volte è semplicemente umana, di una e spesso più persone. Di una regia di esseri umani che tesse le fila di direzioni specifiche, in cui gli altri umani vengono spinti, aiutati, deviati.
Ecco… invece che urlare al demonio, al male del mondo, io mi focalizzerei sulle persone, sugli esseri umani. Sapendo che noi, siamo capaci di creare e distruggere gli stessi dei che abbiamo creato. Satana, il demonio, Dio, gli angeli, così come gli eroi ecc. sono tutti nati da noi, dal nostro infinito potenziale creativo. La mancanza di consapevolezza nella nostra potenza innata ci ha costretto a proiettare al di fuori di noi i mondi interni. Non riuscendo ad accedere più ad essi li viviamo tutti sul piano esterno come in un drammatico film delle nostre vite.
In questa rappresentazione potentissima siamo per lo più i creatori della nostra realtà. Riflettiamo su questo, sulla responsabilità che abbiamo nelle azioni che compiamo. Azioni che comprendono come ci muoviamo sul piano fisico, emozionale, cognitivo ed esistenziale, in cui ogni movimento concorre nel creare il mondo che desideriamo ritrovarci davanti.
Cliccando sull’immagine qui sotto approderai al mio canale YouTube, dove pubblico continuamente video su come allenarsi, vivere, studiare e certo divertirsi nelle 4 aree della tua possibile RE-EVOLUZIONE UMANA.
A presto
Andrea Ghedina