In questa lettera
Un po’ di emozioni attraverso uomini del passato
Un po’ di emozioni e basta
Perché di emozioni abbiamo bisogno per stare bene
Così… a scriverti di emozioni.
Prendi 10 persone e chiedi loro di descriverti cosa sono le emozioni: Mai come in questo campo troveresti differenze, incertezze nella definizione, nell’afferrarle.
Perché le emozioni sono veloci, hanno voce propria, ti attraversano come un’onda e poi si placano. Quando sono forti ti lasciano stanca/o a sottolineare il loro impatto fisico, ti impediscono di ragionare a riprova che hanno importanti ricadute cognitive. Ti entrano in una profondità, che rimarca la loro natura anche essenziale, esistenziale, spirituale, per chi lo sente.
Così ho fatto un video raccontandoti delle emozioni attraverso 9 grandi uomini del passato: da Socrate a Platone, da Aristotele a Cartesio….fino a Darwin.
Emozioni: tra dialoghi, relazioni interpersonali, come già Aristotele sapeva….e la ragione come punto centrale per la regolazione delle emozioni.
Le emozioni come qualche cosa di più, che qualcosa che necessità di essere regolato dalla ragione, forse, qualche cosa che aiuta l’avvicinamento spirituale, meditava S. Tommaso d’Aquino..Qualche cosa che, se ben diretto, accresce la virtù.
Cartesio… Cartesio, tu che dichiaravi in tutte le direzioni che l’intelletto, la mente era ed è, altro dal corpo, dagli istinti ecc. ecc. Tu, hai messo le emozioni all’interno del corpo, in una certa contrapposizione con la mente, il pensiero, che giudicavi così nobile…Però, hai distinto, giustamente i sentimenti, dalle emozioni, capendo che i primi durano più a lungo delle seconde; che i primi sono uniti ad un qualcosa di più cognitivo o almeno ad altre percezioni dell’essere.
Oppure con Hume, vediamo, sentiamo, come un’urgenza, la necessità di sviluppare empatia, di entrare in contatto emozionale con l’altro/a per produrre efficaci e ricche relazioni tra noi e gli altri…perché alla fine le emozioni vincono, dominano il panorama umano. Così invece che dominarle, addestrarle e limitarle, egli propone di educarle, di conoscerle al fine di usarle come mezzo potente e di relazione. Mezzo per condurci in una direzione di evoluzione, di bene. Così lo sviluppo di interi popoli, della loro buona evoluzione lo si puotrebbe osservare secondo lo sviluppo emotivo a livello sociale…
Oppure dovremmo rinforzare la nostra ragionevolezza, la nostra razionalità asciutta e poco profonda, per dirla con Immanuel Kant…per provare con un atto eroico, quanto inutile, ad erigere la ragione come sommo sacerdote e le emozioni come demoni o al meglio, come scomode amiche? Invece potremmo provare a promuovere i sentimenti, legando le emozioni a qualche valore o a qualche costrutto cognitivo….
Oppure, osservando la natura, gli animali e gli uomini, capire che c’è qualcosa di molto biologico in queste emozioni…“Le espressioni delle emozioni negli uomini e negli animali” è l’opera che scrive C. Darwin, più conosciuto per l’evoluzione delle specie. Proprio studiando l’evoluzione Darwin capisce, molto tempo prima degli psicologi del ‘900 che vi sono patterns innati sia negli uomini che negli animali. Patterns per produrre emozioni di base.
Eppure nella vita, proprio per la base biologica emozionale… che tu abbia studiato o meno, che tu provenga da una famiglia oppure da un’altra, sempre avrai a che fare con queste scomode amiche. Meglio: comode in pochi momenti e scomode in molti altri… eppure essenziali.
Chi perde le mappe emotive perde le chiavi della comunicazione con l’altra/o. I disturbi dello spettro autistico denunciano drammaticamente questo aspetto. Ancora di più, la mancanza di empatia apre le porte a disturbi psico-sociali… a volte con risultati devastanti.
Ma certo, dall’altra parte, le emozioni lasciate libere di emergere fanno impressione e neanche, per forza aiutano né chi le attua né chi le subisce.
Insomma queste emozioni, che non hanno una direzione morale, etica..che possono essere usate a fin di bene o a fin di male, oppure a fin di quello che ti pare…stanno lì, ad uso e consumo di chiunque, ma guai se non ci sono!
Come gli animali… si come gli animali, le emozioni ci rendono simili ad alcuni animali e loro a noi…forse proprio per questo le fuggiamo e altrettanto le cerchiamo, a seconda di chi siamo e di cosa vogliamo.
Insomma, in questo panorama così vario e incerto…c’è bisogno di conoscere e di vivere a fondo le nostre emozioni, sia che siano legate a percezioni anche corporee, cognitive oppure esistenziali…e quando tutte queste 4 aree risuonano, allora sei sicura/o di essere nel posto giusto del tuo ESSERE.
Di essere risonante con la tua possibile RE-EVOLUZIONE UMANA
Andrea Ghedina